Le Guide
Anonimo, Descrizione della città di Genova da un anonimo del 1818
Il palazzo, situato in Via Luccoli al civico numero 23 è inserito, dall’Anonimo, nel quartiere del Molo. Venne eretto a metà del secolo XVI e rimodernato nei prospetti nel secolo XVIII; oggi si legge con difficoltà l’organismo originario a causa dei diversi lavori di ristrutturazione. La descrizione fornita dall’Anonimo Genovese è molto dettagliata; il nostro autore procede con ordine in ogni ambiente del palazzo: «Nella Sala ve n’hanno non poche di valenti autori Genovesi, come dell’Assereto, di cui sono i due d’Apollo che scortica Marsia, ed un altro con un fatto cavato dall’Eneide».
La quadreria comprendeva tele di Guido Reni, dei Carracci, di Van Dyck, del Guercino e di molti altri.
La descrizione più appassionata è quella del primo salotto: «Ha […] nella volta maestrevolmente dipinta dal […] Parodi, un fatto assai grazioso, essendosi il Pittore assunto l’impegno di esprimere una delle esagerazioni usate dal Petrarca acceso dalla sua Donna Laura, quella cioè, ove con poetica frase, come più bella del Sole la decanta. Ha egli pinto l’innamorato Poeta con il suo canzoniere sotto il sinistro braccio, ed appoggiato sulla destra il mento, sta considerando la sua donna tenentesi una corona d’alloro fra le mani: dietro ad essa è la Modestia, al di sopra sono le Grazie, che la cospargono di fiori, ed ai piedi ha il fiume Sorga, che con auree catene tiene avvinto il Poeta, dietro a cui si vede l’Arno. Compie poi tutta la poesia della pittura Cupido il quale, nel mentre che al Petrarca graziosamente addita con la dritta Laura, con la sinistra fa le corna in faccia al Sole. Le prospettive di questo Salotto sono di Marco Saccone» .
Anche il secondo salotto venne affrescato da Domenico Parodi e dipinto a prospettive dal Sacconi: Apollo le Muse e le Virtù.
Anonimo, Guida illustrativa del cittadino e del forastiero per la città di Genova e sue adiacenze (1875)
Situato in Piazza Luccoli, è elogiato da Alizeri per “la mole superba e l’armonia dell’insieme”.
Alessandro Algardi, scultore bolognese, viene citato a più riprese, in particolare per alcuni busti presenti nella Galleria e per un bozzetto di Attila «[…] così famoso ch’egli scolpì pel S.Pietro di Vaticano.»
Per quanto riguarda la decorazione a fresco: «[…] Domenico Parodi operò in tre soffitti con Marco Sacconi buon prospettivo.»
Bibliografie Guide
- Alizeri Federico, Guida illustrativa del cittadino e del forastiero per la città di Genova e sue adiacenze, Bologna, Forni Editore, 1972 pag. 122
- Poleggi Ennio e Poleggi Fiorella (Presentazione, ricerca iconografica e note a cura di), Descrizione della città di Genova da un anonimo del 1818, Genova, Sagep, 1969 pag. 221-222